Le due Westminster

Una la chiamano Abbey, l’altra Cathedral ma non le puoi confondere, nemmeno esteticamente si assomigliano. Distanti una decina di minuti l’una dall’altra rappresentano le due chiese principali di Londra per il culto anglicano e cattolico. E sono entrambe bellissime. E in entrambe puoi entrare a pregare e sei il benvenuto a prescindere dal culto. E questa cosa rappresenta comunque un vantaggio se si vuole dare un’occhiata senza pagare l’ingresso salato della Abbey.

Westminster Abbey

Westminster Abbey

Certo non e’ possibile entrare come fedele e andare poi liberamente in giro scattando fotografie ma dire una preghiera o assistere a una celebrazione e poi guardarsi in giro non e’ vietato.

Westminster Cathedral

Westminster Cathedral

il magnifico crocifisso della Westminster Cathedral

il magnifico crocifisso della Westminster Cathedral

Entrambe hanno un bel sito internet in cui controllare orari di apertura e le varie attività tra le quali la mia preferita e’ assistere ai canti dei cori professionali.

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The Rosslyn Chapel, che meraviglia

esterno della Rosslyn Chapel

esterno della Rosslyn Chapel

Ha le dimensioni di una piccola chiesetta ed e’ una proprietà privata della famiglia St. Clair. Siccome per un periodo la cappella cesso’ di essere utilizzata e cadde in rovina ora e’ ancora sottoposta a lavori di ristrutturazione onerosi e lunghissimi. Però grazie alla corposa necessità di fondi la cappella e’ visitabile dal pubblico.

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Questo e’ un posto intrigante perché ad essa sono associate leggende e teorie che non sono mai state totalmente comprovate o smentite, storie tanto vere quanto non vere. Basta dare un occhio all’interno, a cosa sono stati capace di fare gli scalpellini sulla pietra e si capisce perché la cosa appassioni tanto. A causa di vicessitudini legali passate a oggi non si possono fare fotografie all’interno, ma internet abbonda di foto! Oppure su http://www.rosslynchapel.org.
Ma la Rosslyn Chapel e’ anche un posto famoso, i turisti americani impazziscono, perché qui sono state girate delle scene del Codice da Vinci. Non ho visto il film ma se sicuramente necessitava di una location impregnata di mistero questo era il posto giusto. Ora accanto alla cappella esiste un visitor center meraviglioso che con strumenti multimediali di ultima generazione aiuta il visitatore a comprendere alcuni elementi che poi vedrà all’interno della cappella (oltre a fornire spuntini davvero deliziosi)
Perché è’ così ricca di decorazioni da perderci la testa. Io sono rimasta affascinata a contare tutti i Green Man che trovavo scolpiti o davanti alla complessità dell’Apprentice pillar. Un luogo di Scozia unmissable.

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Wadi Rum sulle tracce di Lawrence d’Arabia

Wadi Rum e’ uno dei siti più’ visitati della Giordania. Il nostro tour e’ iniziato al Wadi Rum visitor center da dove si ammirano i Seven Pillar of Wisdom, una montagna dalla forma particolare il cui nome deriva dal libro di Lawrence d’Arabia.

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Al visitor center si possono organizzare tutta una serie di attività tra quali escursioni in jeep, cammello, trekking con guide,  fare acquisti di souvenir o semplicemente rifornirsi di acqua e c’e’ anche un ristorante. Scattiamo qualche foto e poi ci dirigiamo alla jeep con la quale ci addentreremo un po’ in questo meraviglioso deserto.

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Facciamo alcuni stop per scattare fotografie e sentire la guida che ci parla della formazione e peculiarità del sito. Il deserto a tratti appare in lontananza immenso e “deserto” eppure si riescono a scorgere i segni lasciati dalle jeep un po’ ovunque, segno che l’uomo e’ riuscito ad adattarsi e a dominare su questa natura bellissima e ostile. Questo anche già’ dai tempi remoti anche se con altri mezzi e su alcune rocce sono ancora visibili le testimonianze della presenza umana.

P1100723Io sono rimasta totalmente affascinata dai colori e dai contrasti e come ho potuto ho cercato di catturarli con la macchina fotografica.

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Il contrasto tra il colore del cielo e della sabbia

Il contrasto tra il colore del cielo e della sabbia

La soffice sabbia e la dura roccia

La soffice sabbia e la dura roccia

Ci sono punti in cui le rocce arrivano ad altezze considerevoli formando dei canyon suggestivi e riparati, come per esempio Siq Um Tawaqi dove la guida ci ha detto essersi fermato qualche mese Lawrence d’Arabia per addestrare le sue truppe.

Testa di Lawrence d'Arabia

Testa di Lawrence d’Arabia

Durante l’escursione era possibile fare un breve in giro in cammello. Io non mi sono lasciata tentare non vengo matta per cavalcare il cammello e preferisco fare loro mille fotografie da terra perché spesso si riesce a catturare qualche espressione simpatica sul viso di questi animali. Sono affascinata dal rapporto che si e’ instaurato nel corso di secoli tra uomini e animali, forse entrambi hanno bisogno l’uno dell’altro.

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P1100717

SONY DSCIn tutte le escursioni nel deserto non manca mai la sosta in tenda per del tea o del caffè. Ma il nostro giro si e’ concluso al Captain’s Desert Camp per un ultimo refresh prima di risalire sul pullman che ci ha riportato ad Aqaba. Ho voluto farne qualche foto perché questo può essere una possibilità di sistemazione volendo fermasi più di un giorno per visitare Wadi Rum. Certo dalle coperte sui letti di notte deve scendere parecchio la temperatura. Pero’ chissà che belle le stelle viste dal buio del deserto….

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Un biglietto di sola andata per Londra

Questa volta è diverso perchè si trasloca con l’aereo. I mobili no, quelli hanno già viaggiato via terra perchè non sono molte cose e ora aspettano stoccate in qualche magazzino di avere una nuova casa. Invece noi questa volta non viaggiamo più con la nostra macchina perchè anche quella l’abbiamo venduta, due Toyota vendute in un batter d’occhio, sia quella molto vecchia che quella molto nuova.  Questo è un trasloco diverso dai precedenti nei quali c’era un po’ la sensazione di poter girare il volante ed eventualmente tornare indietro a metà percorso. Con un biglietto aereo no. Chiusa porta di casa sotto c’è il taxi per Fiumicino ad aspettare e da lì in poi si guarda solo avanti, perchè come abbiamo detto anche al ragazzo del ceck in non abbiamo nessun biglietto di ritorno.

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Organizzarsi con l’indispensabile per un mese, mese e mezzo si è tradotto in un sostazioso bagaglio. Credo sia stata la prima volta in cui abbiamo dovuto prendere due trolley dell’aereoporto per trasportare le valigie e nopn sapevo neppure che a Fiumicino li fanno pagare! Comunque nella valigia rossa non ci sono vestiti ma i miei due bonsai e tre cactus che non potevo far traslocare perchè in uno scatolone per un mese e fischia senza luce nè acqua non sarebbero sopravvissuti.  Li ho sterrati il più possibile e incartati nella plastica con le bolle. Devo dire che ce l’hanno fatta…un po’ malconci ma ce l’hanno fatta.

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4 giorni tra Copenhagen e dintorni

Agosto 2012. E’ arrivato il momento atteso in cui poter fuggire ai giorni roventi di quest’estate!!! Si parte il 4 agosto con un volo SAS prenotato quasi un anno ( prima prenoto un volo low cost e piu risparmi) per Copenhagen.
Non appena ritirata la valigia conviene munirsi di Copenhagen card, che consente di viaggiare gratis sui mezzi cittadini e dintorni, nonche’ entrare nelle maggiori attrazioni e monumenti della citta’.
Con la tessera c’e’ un opuscolo ben fatto con tutte le attrazioni visitabile gratuitamente e orari di apertura, nonché mezzi per arrivarci. Con i mezzi pubblici scopro che posso praticamente  visitare tutto quello che mi interessa.
In questi cinque giorni siamo saliti su diversi treni reginali, sempre puliti, puntuali, con wi fi gratuito e sacchittini di plastica per riporre le proprie cose gettare…. Ah, ci sono anche carrozze riservate al silenzio dove non e’ consentito parlare affari alta voce o al telefono… proprio un altro mondo.
L’albergo, il Mayfair hotel dista pochi minuti a piedi dalla stazione dei treni. E’ un Clarion collection hotel, particolare ma dalle camere un po’ troppo piccole, comunque lo sapevamo, l’avevamo letto su Trip Advisor. La scelta è stata comunque ottima perché dal buon rapporto qualità prezzo, e perché rende disponibili durante il giorno caffè, the, acqua, torte, nonché una leggera cena serale.
Le valigie le lasciamo così in camera…tanto non c’é  lo spazio per tirare fuori molte cose e iniziamo la visita della città. Di base ci eravamo già fatti un programma di massima, adattabile alle condizioni del tempo che cambiano ogni ora circa. L’ombrello no, ma una giacca waterprof è indispensabile.
La prima attrazione che vediamo della città é il Tivoli, il parco di divertimenti della città. Vecchio di 150 anni e oltre non vanta certo giostre tecnologiche ma ai residenti piace e di turisti ne attira parecchi. Intere famiglie ci vanno a passeggiare e cenare, pagando un biglietto di ingresso, giostre escluse. A me é piaciuto per quell’aria di ambiente bonario, un po’ retro’, con venditori di palloncini e il costante odore dello zucchero filato.
Il giorno dopo ci dirigiamo con il treno a Helsingor per visitare il castello di Kronborg e uscendo dalla stazione già  se ne riconosce la sagoma. La massiccia fortificazione in riva al mare di sicura importanza strategica é  famosa oggi perché  é  qui  che Shakespeare colloca l’azione dell’ Amleto. Visitiamo tutto il complesso.
Poi riprendiamo il treno verso Copenaghen per scendere a Humlebaek Station e visitare il Louisiana, museo di arte moderna di fama internazionale. Il museo é un complesso orizzontale molto ben inserito nel paesaggio, con un bel parco che degrada verso il mare. La collezione del museo, la più grande della scandinavia include lavori di Giacometti, Picasso, Pollock, Warhol e non solo, oltre alle esibizioni temporanee di volta in volta  ospitate. Il museo ha anche un bel caffè panoramico con vista sull’ Oresund e sforna panini dall’aspetto piuttosto invitante.
Il giorno successivo treno per Hillerod per immergerci nella storia danese e visitare Frederiksborg, il castello rinascimentale reale edificato da Cristiano IV e oggi anche sede della galleria nazionale danese dei ritratti. Gratuitamente usufruito di una guida in italiano su un ipod, veramente ben fatta perché ci accompagna in ogni stanza di vista del castello. Il castello e’ circondato da un bel lago e abbiamo fatto il giro in barca che ci ha lasciato poi al direttamente al centro del paese da cui in dieci minuti si raggiunge di nuovo la stazione.
Di nuovo a Copenaghen siamo stati al festival delle sculture di sabbia: tremila tonnellate di sabbia per 21 sculture di artisti internazionali.
Dopodiché non si puo non tornare a Nyhavn, dopo un pranzetto sulla riva del canale, abbiamo fatto il canal tour che già avevamo fatto in una precedente visita a Copenaghen ma e’ carino, dà una panoramica della città nonché consente di riposarsi un po’ seduti e poi parte da Nyhavn il posto più bello di tutta la città.
Il giorno seguente abbiamo visitato la cattedrale di Roskilde ricevendo anche qui un ottimo opuscolo utile per la guida. La cattedrale ospita i defunti re e resine della Danimarca é  tutta adornata in un modo diversamente ricco rispetto alle nostre chiese, frutto della riforma protestante che modifico l’aspetto originario.
È  già anche pronta la cappella con come dovrà essere il futuro monumento sepolcrale per l attuale coppia regnante regina Margrethe 2 e il principe consorte.
In tutti i musei visitati abbiamo trovato un elevato livello di struttura, con wi fi gratis per navigare e scaricare le eventuali guide del museo, accessibilità facile per carrozzelle, sale e attività dedicate ai più piccoli, nonché non di ultima importanza bagni gratuiti e puliti! Inoltre spesso con l’ingresso era anche compresa una guida cartacea per la visita.
Per avere una panoramica più dall’alto di Copenhagen in centro siamo saliti alla Rundetaarn, la più vecchia torre rotonda europea avente la funzione di osservatorio.
Il centro cittadino l’abbiamo trovato molto vivo, con un sacco di gente a passeggio e seduta ai molti pub e moltissimi turisti,  negozi chiudono presto rispetto agli orari cuil sono abituata ma in compenso nei pub a tutte le ore del giorno è possibile mangiare e bere qualcosa.
Ultima bellezza visitata il Christiansborg palace usato oggi per le occasioni e i ricevimenti ufficiali dei regnanti.
Ci siamo anche concessi una breve visita al quartiere hippy di Christiania, nulla di più se non una zona chiusa dove e’consentito vivere e morire fumando marijuana..altri significati più profondi nel 2012 non ne ho trovati.
Più istruttiva la visita al Danish  design center, con una interessante sezione iniziale su i materiali prodotti da altri elementi riciclati.
Copenhagen mi é piaciuta anche
– per il culto dell’utilizzo della bicicletta e la grande presenza di piste ciclabili e quindi per la relativa tranquillità delle strade
– per i mezzi pubblici efficienti e puliti
– per i palazzi dai grandi finestroni tutti in vetro e le finestre delle case adorne di candele, pendenti di vetro e lampade.
L’impressione di questi pochi giorni di visita é stata di una città vivibile, moderna e a misura d’uomo.

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Family cruise su Navigator of the Seas

Cosa succede se per la prima volta una nave così grande arriva nel Mediterraneo? Si parte, perchè non potevamo lasciarci sfuggire il debutto della Navigator of the Seas nel Mediterraneo, eccoci pronti! 

Partiamo il 10 agosto 2008. In una soleggiata domenica un pullmino ci carica tutti e ci accompagna alla stazione centrale di Napoli da dove via treno raggiungiamo comodamente Civitavecchia. Poi dalla stazione al porto è una breve passeggiata di dieci minuti tra le bancarelle e comunque vanno tutti in quella direzione! 

Al porto giunti al tendone, Lei ci appare in tutta la sua maestosità. E poi, al brutto porto di Civitavecchia non c’è molto altro da guardare.

Un cheek in pratico e veloce e saliamo a bordo. Direzione buffet perché siamo curiosi e affamati. 

Dopo aver pranzato saliamo sul ponte per vedere cosa ci sta accanto. Nel porto oltre ai traghetti veloci ci sono Costa Concordia e MSC Sinfonia….perciò noi stiamo benone dove stiamo.

 Dopodichè partiamo in un giro di esplorazione della nave. Casino….palestra, piscine ma ovviamente è poi impossibile non fermarsi alla Promenade. La Promenade è il cuore pulsante della vita sociale della nave ed è qui che assistiamo alla dinamica sfilata e show di presentazione dello staff dopo cena.

 

Messina

Prima tappa della crociera è Messina, ma abbiamo scelto il transfer in pullman a Taormina. Ci godiamo comunque dal ponte l’ingresso al porto.

A Taormina abbiamo passeggiato tra la gente, negozietti ristorantini e angolini pittoreschi, tra una granita e un cannolo.  Siamo arrivati fino al teatro greco ma con il sole forte nessuno di noi aveva voglia di visitarlo.

Atene

Abbiamo preso parte all’escursione in italiano al Partenone. Siamo stati fortunati a trovare una guida bravissima che si è prodigata in lungo e in largo in una miriade di spiegazioni. Per il resto il Partenone appare molto meglio da lontano perchè da vicino si nota come sia tenuto mal conservato.

Terminata la visita al Partenone il nostro giro è continuato alla Plaka dove ci siamo rifatti del caldo micidiale con un pranzo greco.

Alla Plaka è possibile girare tra i mille negozietti di souvenir e paccottiglie varie, ma anche entrare con lo stesso biglietto valido per il Partenone nel parco archeologico che non immaginavamo di trovare però semideserto, certo però faceva un caldo….

La serata di gala inizia sulla royal promenade dove ci hanno offerto lo spumante per il brindisi con il capitano e aspettato il momento di andare a cena.

 Un complesso dal vivo intratteneva gli ospiti che intanto passeggiavano avanti e indietro.

Efeso

Abbiamo scelto l’escursione alla casa di Maria e alla biblioteca di Celso, una prima parte mistica e una seconda culturale.

 Siamo stati riaccompagnati al porto per l’immancabile visita al negozio di tappedi con degustazione del thè alla mela. Credo che intendendosene un po’ di tappeti si possa anche fare qualche buon acquisto, l’importante è contrattare. Ma il centro offre anche tante altre bancherelle cariche di cineserie di ogni genere, dai vestiti ai braccialettini, dai souvenirs ai locali per rifocillarsi.

At seas

Sulla Navigator godersi una giornata al mare vuol dire, relax, sole idromassaggio, oppure anche minigolf o scalare una parete…

… controllare se in cabina di comando fanno il loro dovere, perchè degli oblò consentono ai passeggeri di curiosare in cabina di pilotaggio. ….ma non bisogna distrarsi troppo, onde evitare di perdere il Sushi time all’angolo asiatico del buffet. Poi magari per smaltire un po’ si fa un salto alla Promenade a curiosare tra i negozi di bordo e tra i sanwiches sfornati al bar di continuo.

E  per cena ogni sera un delizioso menu’ tra cui scegliere. Dobbiamo proprio scendere?? uff che peccato!

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Un week end a Miami Beach (18.08.2007)

Siamo stati per due giorni a Miami Beach approfittando della pausa tra due crociere nei Caraibi che partivano proprio da li a distanza di due giorni l’una dall’altra e quindi ci serviva di una pratica base d’appoggio. Sono stati due giorni belli e divertenti per assaggiare quello che questa località turistica puo’ offrire.

Leggendo qualche recensione su trip advisor abbiamo scelto l’hotel Ocean Five. L’ubicazione è perfetta, all’inizio della parte migliore di Ocean Drive, a pochi passi dalla zona del caos, ristoranti bar e quant’altro.Siamo arrivati molto presto di mattina (9.00hr.), ma ci hanno subito dato una camera meravigliosa, grande, pulita, e molto piacevole più che una bicamera attrezzata con cucina e un televisore enorme. Al mattino era compresa una colazione continentale.

Conviene tuffarsi in tutto quello che la località può offrire, fare lunghe passeggiate sul lungomare o sulla enorme spiaggia ammirando le onde, le colorate guardiole dei bagnini e gli sportivoni palestrati che passano correndo o con i rollerblade.

Tutto qui sembra esagerato, i prezzi, l’aria condizionata, la spiaggia larghissima, persino le tette dei manichini che mostrano i mini costumi da bagno sono esagerate.

Passeggiare su Ocean Drive e farsi una propria personale idea dell’art Deco è un must.All’art Deco ho decisamente preferito gli aperitivi e gli happy hours sponsorizzati dai bar della via. Ocean Drive si sveglia tardi al mattino, per cui se di giorno può in certi momenti apparire sonnacchiosa di sera si anima al suono della musica e alle luci e alle candele dei locali e quindi si va avanti fino a tardi, come in ogni blasonata località di mare che si rispetti.

Chissà se quella splendida villa è ancora di proprietà della famiglia Versace e se ancora i turisti si fermano a fotografarla…

Per fare uno snack o cenara i ristoranti soddisfano sicuramente tutti i gusti e per un tocco tropicale ottimo entrare al Mango’s cafè che il divertimento è assicurato.

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Dieci (ottimi) motivi per amare la Sicilia

Storia, tradizione, mare e cultura enogastronomica, la Sicilia è una regione capace di soddisfare il visitatore sotto molti punti di vista. Per questo ho redatto una mia lista di dieci best sellers, maturata dopo circa 2 anni di week end passati in questa splendida regione ed eccoli in ordine rigorosamente casuale.

1. Il blu del cielo.

Quel blu che contrasta meravigliosamente con il colore dei fiori, con il tufo delle costruzioni, con il giallo dei limoni. Le belle giornate abbondano per la maggior parte dell’anno.

2. Il mare bello

Il litorale è diversificato e per tutti i gusti. Esiste un litorale sabbioso non ancora aggredito dal turismo di massa,  ma anche un litorale organizzato nonché un litorale fatto di scogliere a picco. Nonostante il cruccio di non aver potuto ancora visitare Lampedusa, ecco cosa non mi sono lasciata scappare:

La riserva dello Zingaro via terra.
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Se non fosse che a luglio è uno dei tanti modi per perire sui propri passi….Mai più per il caldo. Però che paesaggio!

L’Oasi di Vendicari, tranquillità pura scelta come metà di un pic nic un sabato del mese di gennaio e iniziare così l’anno. Notevole la differenza tra il clima a Roma e il sud della Sicilia in questo periodo dell’anno! Così accade che a gennaio si possa stare in spiaggia a prendere addirittura il sole. Qui flora e fauna sono protette e i fenicotteri lo sanno bene.

San Vito lo Capo con le comodità del suo litorale

Marina di Noto per fare il bagno a fine settembre constatando che l'estate non è ancora finita.

Marina di Noto: fare il bagno a fine settembre e constatare che l’estate non è ancora finita.

L'abbagliante Scala dei Turchi

L’abbagliante Scala dei Turchi.

Fontane Bianche: spiaggia attrezzata con lidi ma anche spazi liberi. Il mare è di un bel fondale chiaro, e come piace a me non scende subito a picco.

Fontane Bianche: spiaggia attrezzata con lidi ma anche spazi liberi. Il mare è di un bel fondale chiaro, e come piace a me non scende subito a picco.

3. La storia. In un trasudamento generale di cultura greca, nell’imbarazzo di dovermi limitare a un succo concentrato che dire della Valle dei Templi di Agrigento?

O del Teatro greco di Siracusa dove per altro tutti gli anni la Fondazione Inda si fa promotrice del teatro greco ad alto livello proponendo due tragedie e una commedia.

Non voglio tralasciare quel misto di arte barocca ed araba che adorna i numerosi centri storici cittadini.Mi piace particolarmente piazza del Duomo a Siracusa, nonchè ho amato andare a Caltagirone in una giornata di bassa stagione e ammirare la famosa scalinata libera dai turisti.

4.  Ortigia. Visto che ho appena nominato Siracusa continuerei su questa strada. Ortigia sta giustamente incrementando la sua fama. I suoi vicoli stanno pian piano assumendo  nuovo lustro grazie alle crescento recento ristrutturazioni.

 E’ bello passeggiare a Ortigia ma anche entrare in uno dei vari ristorantini per mangiare un ottimo pesce senza il timore di essere spennati, sì perchè una cena buona a base di pesce non costa ancora quanto l’oro, non so dove ancora sia così in altra parte d’Italia. Per meno di due euro puoi gustare anche una cialda di buon  gelato artigianale, è rassicurante in un certo senso, perchè è come sapere di non essere presi in giro.

5. Le melanzane. Le ricette con cui cucinare le melanzane rappresentano una intera scienza, infinite e strabilianti. Le ho assaggiate sempre diverse in ogni posto senza decidermi su quale sia la migliore. Potrei mangiare antipasti a base di melanzane fino a scoppiare.

Ma anche nei primi piatti, ho un ricordo fantastico della pasta alla Norma mangiata al ristorante “Il Buco” a Noto.  Il sugo alla Norma mi piace moltissimo e qui l’ho trovato concorrenziale in bontà a quelli a base di pesce.

6. Il tonno. In tutte le sue accezioni, tonnara, bottarga di tonno, tagliata di tonno, filetto di tonno, involtini di tonno. Ora la scatoletta del tonno Rio Mare è un lontanto ricordo. E’ stato facilissimo dopo aver visitato la ex tonnara di Marzamemi e il suo borgo dall’indiscutibile fascino.

Poi ho conosciuto una azienda locale, la Campisi,  che fa della qualità al giusto prezzo la sua arma vincente. E non in ultimo ho imparato a farmi tagliare il trancio di tonno al mercato dello spessore giusto per buttarlo in padella e poi lasciarlo fare….non serve altro. Al ristorante è un’altra vera esperienza e vale il principio della melanzana, l’ho mangiato sempre diverso nelle ricette più fantasiose.

Granita, cannoli, arancini e pinoli.  La rima è d’obbligo per queste quattro leccornie e qui si aprirebbero dibattiti interminabili su dove si possano trovare le migliori. Personalmente l’ultima granita eccezionale l’ho assaggiata al bar Mythos ad Acitrezza, che ha tavolini all’aperto da dove osservare i famosi “faraglioni” (isole dei Ciclopi)

Una granita è alla mandorla e l’altra gelsi, accompagnate da una brioches grande più che sufficiente per un aperitivo. Cannoli enormi come arancini e arancini enormi come cannoli….. esageratamente grandi e buoni. La ricotta regna sovrana in molti altri dolci a partire dai cornetti del bar del mattino. Forse il migliore dolce a base di ricotta mai assaggiato è il cestello di cioccolata con ricotta e riduzione di nero d’avola che ho casualmente scelto tra i dessert del ristorante “La posata di Federico II” ad Agrigento.

Ho scoperto che i pinoli hanno mille applicazioni in cucina. Li ho mangiato praticamente su tutto, dall’antipasto al primo piatto  e ovviamente sui dolci. Uno dei miei antipasti preferiti è stato questo: carpaccio di pesce spada, pinoli e pepe rosso mangiato a “La posata di Federico II” ad Agrigento.

Il dolce a base di pistacchio che preferisco non è il gelato, ma questo soufflè mangiato al ristorante “La Polena” di Acireale.

8.  Il mercato del pesce. Fonte inesauribile di curiosità per pesci mai mangiati prima d’ora e per sani pranzi. E’ bello passeggiare tra i banchi stracolmi di pesci anche in tarda mattinata. Anche dopo mezzogiorno il pesce non è tutto finito e posso acquistare un po’ di tutto a prezzi accessibili. Il mercato del pesce di Catania è davvero entusiasmante.

Questa è la meravigliosa grigliata fatta il 31 dicembre 2011. Il barbecue non è mai funzionato tanto. Non c’è veramente stagione che tenga estate e inverno si puo’ usare ugualmente.

Le prove che facciamo sulla pietra sono molte e sempre diverse, questa recente è per due  ricciole. Che bontà.

9. Giallo, arancione e rosso i colori del sole. Giallo come i limoni e arancione come gli aranci e i fichi d’india che adornano i bordi delle strade. Le distese di agrumenti sono sconfinate, ma non solo. Gli agrumi adornano anche i balconi e terrazzi come piante ornamentali.

Questi invece sono i colori della Valle dei templi di Agrigento.

Sono anche colori molto presenti nelle ceramiche di Caltagirone, belle e allegre. Questo è il mio vaso!

10. I vini. Le cantine abbondano ma anche i supermercati sono veramente ben forniti. A prezzi contenuti si possono trovare ottimi vini sia bianchi che rossi.  E per quanto spassosa si stia dimostrando l’esperienza culinaria non ci può che star bene un bel calice di vino.

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Costa Luminosa: Perle del Caribe (6/13 aprile 2012)

Splendida settimana per una sana abbuffata di sole in compagnia di nuovi amici che seguono il “forum.croceristi.it”, noncchè la migliore esperienza fatta su una nave Costa ad oggi.

Questa crociera è nata per caso dalla cancellazione (ebbene sì, per il secondo anno consecutivo) della crociera nel Mar Rosso con la nave Costa Voyager dirottata a coprire gli itinerari della Costa Allegra con un tour operator francese a discapito di noi “piccoli” clienti. C’è da dire che l’organizzazione Costa ci ha trattato bene da subito offrendo una totale collaborazione nella scelta della alternativa. Alla fine, tra una riprogrammazione degli impegni e dei nostri vari e consueti voli aerei, abbiamo trovato l’incastro giusto e salire a bordo di questa nave.

Si parte di pomeriggio con volo Alitalia da Roma, nel delirio del venerdì Santo a Fiumicino, le assistenti Costa sventolando le loro cartellette blu ci indirizzano subito alla fila corretta. Volo tranquillo e seggiolini scomodi, qualità non eccelsa su un A330 Airone ma senza ritardi. All’atterreggio a Guadalupe usufruiamo di un efficiente trasferimento a bordo di bus che andirivengono tra aereoporto e porto in una decina di minuti. Le valigie arriveranno direttamente in camera, una comodità avere qualcuno che le aspetta al rullo e se le trascina per te…Il check in per salire a bordo è altrettanto veloce.

Nel cambio crociera ci siamo trovati dalla interna della Voyager alla B8 (esterna col balcone) della Luminosa, con assegnazione di una stanza (8290) per diversamente abili e quindi decisamente spaziosa e con un grande balcone.  Anche la rumorosità che era l’incubo della cabina sulla Costa Pacifica e del personale durante pulizie e simili è stato praticamente nullo. Ad attenderci in camera frutta e spumante offerti come Costa Club.

Avendo il turno di cena alle 21.00 rimane  il tempo di fare un rapido giro della nave che pare meno “pacchiana” di altre Farcus per l’uso di colori più tenui e legno ai corrimano al posto dell’ottone. Appare tenuta al meglio e pulitissima. Dobbiamo farci aggiornare la card perchè non risultava inserita l’opzione dell’All Inclusive che ci consente di scegliere  vino ai pasti,  cocktail e caffè senza altri costi. Fino a questa crociera non avevamo mai preso una bottiglia di acqua usando sempre l’acqua della nave ai pasti e per le escursioni. Alla fine avendo questa opzione abbiamo utilizzato acqua in bottiglia anche per le escursioni, caffè (niente male, variava un pò tra bar e bar), spremute, cappuccino, vino, birra, aperitivi… Arrivano nel frattempo anche le valigie cosi disfiamo subito i bagagli. A cena abbiamo un tavolo da 8, cena ed esercitazione di emergenza poi crollo a letto. Nonostante tutto ciò che è accaduto, c’è chi ha avuto il coraggio o forse la stupidità di non presentarsi all’esercitazione che poi è durata davvero 10 minuti contati.

Martinica

Attraccando con largo comodo alle 12.00 facciamo con calma colazione al buffet. Il menù comprende molte cose ma le pietanze calde sono sempre le stesse: uova strapazzate o sode, un tipo di salsiccia, patate, bacon, pankake e pane fritto. A noi cambia forse poco, per gli stranieri un po’ meno. Comunque c’è anche frutta in abbondanza, yogurt e croassant latte e cereali. Scarsa la sezione dei cibi light. Buoni gli yogurt al gusto di sconosciuti frutti tropicali che qui non troviamo.  In sostanza buffet buono ma non strabiliante. A pranzo invece non l’abbiamo mai frequentato essendo stati sempre a terra. Code e ressa al buffet accettabile,  comunque mai raggiunto l’increscioso livello trovato su Costa Pacifica. Prima dell’attracco a Martinica c’è l’appuntamento col gruppo Crocieristi per iniziare ad organizzare le escursioni: sarà la costante per tutta la settimana con gruppi da 10 a 20 di noi . Una volta scesi optiamo tutti per andare alla spiaggia Grande Anse des Salines con due van ed un taxi. Il viaggio dura piu’ o meno 50 minuti così che abbiamo modo di ammirare questa verdissima isola in una strada che è un saliscendi continuo. Essendo tutta curve capiamo perchè ci mettiamo così tanto a fare quelli che in linea d’aria non sono molti Kilometri.

La spiaggia è in realtà bella, non organizzata ma va bene così, ci piace questo aspetto un po’ selvaggio, non regge certo il confronto con quelle che seguiranno nei giorni a venire ma parliamo di un livello di partenza già alto!  E’ anche frequentata da locali, forse il sabato è per loro mezza festa come in francia. Conosciamo due tedeschi in vacanza sull’isola e ci dicono che il soggiorno è piuttosto caro. Dopodichè ci godiamo il pomeriggio a bagno e  all’ombra delle palme poichè il sole ci ha già ampiamente dimostrato cosa è capace di fare.

Dopo cena partecipiamo alla Messa di Pasqua in teatro che si svolge prevalentemente in italiano. Festa latina in discoteca piena di dominicani a  suon di zouk, bachata e merengue.


St. Maarten

eccato arrivare così tardi, di domenica e per giunta il giorno di Pasqua su quest’isola che sappiamo essere un appetibile porto franco. I negozi chiudono alle 16 e bisogna risalire in nave per le 17.30. Parte del gruppo decide di andare a Orient Bay, altra parte alla spiaggia dove ti planano in testa gli aereomobili. All’uscita del porto c’è un organizzatissimo servizio taxi con zone separate a seconda della destinazione.  in 20 minuti giungiamo a Orient bay e concordiamo il ritorno col taxista per consentirci un brevissimo shopping time.

Il taxi ci lascia alla splendida spiaggia pubblica di Orinet Bay a ridosso di un resort nudista….In spiaggia con pochi dollari puoi prendere lettino e ombrellone.  Non avendo molto tempo a disposizione ci accontentiamo di abbrustolire al sole.

 

Rientriamo in città per un giro veloce visti i tempi di chiusura dei negozi, molti li troviamo chiusi, compresi gli appetibili negozi di abbigliamento. A Philisburg esiste anche un lungomare con spiaggia attrezzata di lettini e tanti bar. Dalla spiaggia è anche possibile prendere una barca per andare direttamente al porto dove è ormeggiata la nave. Noi siamo ritornati a piedi in un quarto d’ora approfittando di un momento in cui il sole era un po’ velato.

 

Aperitivo al lounge centrale e cena di Pasqua con un delizioso menu’.

La Romana

Attracchiamo che piove a secchiellate. Non conviene scendere ma aspettare che smetta, Costa cancella le escursione alle spiagge, Saona inclusa. Fortunatamente non dobbiamo aspettare molto perchè inizi a spiovere così scendiamo per cercare un taxi fino alla spiaggia di Bayahibe. Anche fuori dal porto i taxisti sono organizzati.  Troviamo subito due mini van che ci accompagnano alla spiaggia in una ventina di minuti.

Dalla spiaggia vediamo nuvoloni grigi in direzione della nave ma lì riusciamo fortunatamente a goderci sole e spiaggia.

La spiaggia è teoriacamente libera ma ci sono dei locali organizzati tutti con la stessa maglietta che si prodigano per pochi dollari a fornirti ombrelloni, sdraio, gite in barca, cibo e souvenirs. Cediamo alla tentazione del cocco riempito di miele e rum, ottimo.

Rientriamo in nave per una veloce ripulita. Alla sera abbiamo preso il transfer Costa per Altos de Chavon inclusivo del biglietto di ingresso allo spettacolo di danze caraibiche/cabaret e poi fuochi artificiali.

Isola di Catalina

 Una spiaggia lunghissima interamente per gli ospiti della nave per una intera giornata di sole e mare col grill sulla spiaggia.

Alla sera unica serata di gala, nulla di particolare, ma con una attesa snervante in teatro di 40 minuti per il capitano e il suo discorso letto da 2 minuti. Ottimo il menù della serata ma senza cose particolari come aragosta o escargot.

Tortola

Scendiamo per primi dalla nave! L’intenzione è di trovare una barca che ci porti direttamente a Devil’s Bay a Virgin Gorda. Siamo in 10, e troviamo per 40$ a testa un pazzo scatenato che con il motoscafo a velocità folle ci porta a Devil’s Beach in una mezz’ora. Ovviamente arriviamo un’ora prima di tutti gli altri e con una spiaggia quasi deserta fare le foto è uno spettacolo.

 Meravigliosa davvero come spiaggia che concorre con Antigua per il primo posto. Facciamo anche il percorso tra le rocce per andare alla contigua The Baths che ne frattempo si affolla di turisti che sono arrivati con le escursioni organizzate o col ferry.

Decisamente più bella Devil’s beach.

 Nel pomeriggio ormai cotti dal sole il motoscafo torna a prenderci e ci facciamo un giro di shopping prima di tornare a bordo. La cittadina contigua al porto è niente di che, passiamo solo un po’ di tempo nella meravigliosa aria condizionata di un fornito negozio di souvenirs. Vicino al porto c’è anche un mercatino di bancarelle che però non ho guardato se non passando.

Antigua

Siamo in 14, con un taxi/van diciamo all’autista che vogliamo andare prima a Valley Church Bay e  poi a Jolly Harbour Beach. Il tutto ci costa 14 dollari a testa tutto. Arriviamo alla prima spiaggia e ci spiace sentire il taxista dire che vuole essere pagato in anticipo perchè con italiani gli è capitato in passato di essere fregato….bene. Cerchiamo di rassicurarlo che essendo in 14 è difficile che scappiamo, lui sembra poco convinto, ma comunque riusciamo a fargli digerire il rischio. Le due nostre mete scelte sono vicinissime tra loro, Antigua è chiamata l’isola delle 365 spiagge, ne potresti visitare una diversa per ogni giorno dell’anno.

Che dire…non ci sono parole, Valley Church Bay è uno di quei posti in cui raggiungere il karma, lo spettacolo che si presenta in una giornata di sole appaga tutti i sensi. E’ per di più era semideserta, per non dimenticare di essere in un paradiso di mare colore latte e menta.

Poi ci siamo spostati a Jolly harbour beach. Entrambe le spiagge sono di sabbia fine, e con una miriade di conchiglie bianche.

Abbiamo concluso la giornata con un giro di shopping nella colorarissima cittadina.
Così si è concluso un itinerario balneare meraviglioso.
Altri punti della crociera.
Pulizia: Nulla da dire, migliore delle precedenti esperienze Costa. Ottimo cabinista.
Ristorante: La migliore esperienza su Costa, ottimi piatti molto tradizionali ma ottimamente preparati. Una inattesa cosa viste le precedenti esperienze. Il servizio non è stato al top, ma sicuramente migliore di quello trovato su costa Pacifica nonchè meno rumore nello sparecchiare le stoviglie

Animazione: Tutti i locali comuni alla sera erano utilizzati con qualche attività di intrattenimento, poi se piace o meno è molto personale.

Nota particolare per la direttrice di crociera Monica. Una ragazza nata per questo lavoro, professionale ed affabile. Bravissima davvero.  Al teatro siamo andati una sola volta, l’unica con lo spettacolo dopo la cena (la serata di gala) in quanto di norma lo spettacolo per noi era prima di cena, cosa che onestamente non amiamo molto, preferiremmo vederlo dopocena. comunque l’unico che abbiamo visto è stato uno spettacolo di ballo, bello.
Bar : ottimi cocktail e preparazione e simpatia barmans.
Costa per noi risale di molto la nostra personale classifica quindi sicuramente sarà presa in considerazione per il futuro, ma molto dipenderà dai prezzi che troveremo.

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Freedom Of the Seas: Caraibi, sole, mare, music….all that’s freedom!!! (19/26 agosto 2007)

Una settimana su questa nave quasi una città galleggiante è stata un’ esperienza meravigliosa. Soltanto l’idea di salire su questo gigante dei mari era elettrizzante perchè è stata la prima esperienza a bordo di una nave così grande e all’epoca la Oasis e la Allure of the Seas non esistevano ancora…

Partenza dal porto di Miami – destinazione Caraibi – dove meglio godere appieno delle opportunità offerte da questa nave?  Rimanenno subito colpiti dal fatto che nonostante la quantità di passeggeri non c’erano code non c’erano resse, già a partire dall’imbarco. Tra un ohhoho di qua e un uhhhh di là è iniziata l’esplorazione della nave.  Tra le peculiarità della classe “freedom” c’è sicuramente lo scivolo per surfare, nel caso la partita di minigolf sia statta troppo tranquilla…

Ma degli spazi aperti di questa nave ho subito apprezzato la possibilità di camminare senza ostacoli e slalom tra i lettini sul ponte grazie alla quantità sufficiente di spazio lasciato. Così anche se i lettini vengono spostati un poco non sono troppo di impiccio.

I piccoli hanno una grande area gioco a loro disposizione la H2O, e i grandi possono stare più tranquilli nella zona adulti riservata…e tutti così sono più contenti.

Nella zona piscina sono dislocate le macchinette del gelato soft (tipo cono macdonald), che era buono. La nave è molto grossa e non manca cerco delle sue comodità come il relax in amaca o ancora meglio negli idromassaggi sospesi sul mare, sensazionali!

Ci sono alcune dotazioni strambe, un po’ pacchiane….

La cabina esterna con oblo era bella e adeguatamente spaziosa per due persone.Il centro nevralgico della nave è rappresentato dalla Royal Promenade, con i suoi negozi, punti per mangiare e bere sedendosi ai tavoli mentre guardi la gente che passa….e quasi ti scordi che sei su una nave da crociera. Una autentica novità come le cabine con finestra che non affaccia sul mare ma sulla Promenade.Qui si tengono anche le feste, sia il party di inizio crociera che l’inizio di quello di gala.

Ho molto apprezzato la promenade nella serata di gala, nella quale solitamente mi scoccio parecchio, perchè in questo contesto non è risultata noiosa.

Labadee

Giornata di totale relax nella bella spiaggia privata della Royal con pranzo e griglia sulla spiaggia. Quando abbiamo raggiunto il buffet ecco la nota dolente, la zona è tutta recintata e vigilata duramente da guardie armate. Al di là qualcuno ci prova ad avvicinarsi e bisbigliare per avere anche solo un panino…Alla fine mi sono sentita in colpa. Abbiamo comprato dei quadretti e delle belle scatoline in legno alle bancarelle accanto alla spiaggia. Però se capiterà ancora questa tappa mi sa che non scendo.

Ocho Rios

Essendo arrivati poco dopo l’uragano, i turisti erano stati evacuati per cui la spiaggia fronte nave era pressochè deserta.

 Abbiamo scelto un’escursione molto carina di risalita delle Dunn’s River Falls, che sono assai gettonate e frequentate, ma è davvero divertente. L’ideale è avere dietro una custodia waterproof per la macchina fotografica per scattare foto senza doversi preoccupare degli schizzi o per fotografare sotto le cascate.

Gran Cayman

Prima di dedicarci alle opportunità di shopping che offre l’isola siamo andati in escursione a nuotare e dare da mangiare ai trigoni. Fantatico.

Playa del Carmen

Non ci siamo fermati a Playa del Carmen ma abbiamo scelto l’escursione a Tulum, complesso archeologico Maya situato nella penisola dello Yucatan. Le rovine di Tulum iperfotografate sui cataloghi di viaggi in Messico e  sono davvero in una location strabiliante. Sul mare verde acquistano un fascino esclusivo, al di là dell’importanza come scavi archeologici in sè. Grazie all’uragano abbiamo trovato il sito archeologico semideserto, ma per i locali è stata una tragedia poichè la stagione turistica è di fatto saltata. Pochi turisti e poche bancarelle vogliono dire pochi affari locali.

Sicuramente la nave è improntata al divertimento. Sono numerose le attività nonchè i programmi serali. Ogni sera questo trio suonava egregiamente musica caraibica. E poi non si può perdere lo spettacolo sul ghiaccio, mentre in alcuni orari del giorno la pista è aperta per gli ospiti che vogliono pattinare.

Il ristorante era articolato su tre livelli. Abbiamo trovato la cucina più che soddisfacente e non abbiamo mai usufruito dei ristoranti particolari.

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